Eppur si muove
L’approccio all’alterità culturale va costruito secondo il modello dell’interculturalità che è completa apertura all’altro e che trova rispondenza piena nel principio: l’altro diverso da me è un altro me. Il nuovo paradigma teorico che deve articolare la conoscenza dell’altro nel contesto delle dinamiche globali e locali è quello relazionale, insomma non è più possibile conoscere senza ascoltare...

La Vita di Fra. Gabrielle...
Cappuccino di Padova dai vividi occhi azzurri e dal cuore completamente missionario, fosse vivo o morto. Sennonché la genialità di P. Gabriele, che ha pure il brevetto di pilota aeronautico oltre che quello di radioamatore, gli permise di escogitare un metodo di comunicazione, assolutamente insospettabile all’UNITA: attraverso la “Croce Rossa” di Ginevra, infatti, riuscì a far arrivare brevissime comunicazioni ai Superiori di Venezia con informazioni criptate, utilizzando l’alfabeto della lingua ebraica antica, ma nella sintassi preposizionale del “dialetto veneto”, sintassi che i confratelli in Veneto riuscirono facilmente a decodificare: con la gioia immensa di sapere essere ancora vivo questo campione dell’annuncio del Vangelo e della carità cristiana. Da quei messaggi nacque il “Diario di P. Gabriele”, una miniera di notizie storiche, politiche, etnografiche, catechetiche e “segrete”, ora gelosamente custodito presso l’Archivio Provinciale del Cappuccini di Venezia-Mestre.
Dottorato in Antropologia Culturale ed Etnologia dal
Dopo cinque anni di ricerche, e soprattutto 25 anni di evangelizzazione missionaria, mercoledì 1° Luglio 2008 presso il Dipartimento di Teorie e Ricerche dei Sistemi Culturali dell’Università degli Studi di Sassari, il missionario Cappuccino P. Gabriele Bortolami OFM Cap., della Provincia dell’Angola, ha discusso la sua tesi di laurea specialistica in Antropologia Culturale ed Etnologia dal titolo “La cultura bakongo tra tradizione e cambiamento”, moderata dal Chiar.mo Prof. Mario Atzori, Direttore del Dipartimento. La tesi, valutata “110/100 e lode”, in sede di difesa è stata premiata dalla Commissione con la medaglia d’oro e con un ulteriore progetto finanziato per il prosieguo attraverso il Dottorato di Ricerca
La tesi, inoltre, raccoglie dati storici e di portata ecclesiale unica, frutto di pazienti e diuturne ricerche negli Archivi della Sorbona di Parigi, di “Propaganda Fide” in Roma, dei Cappuccini di Firenze, Coimbra, Lisbona, ecc., e leggendo i quali è difficile non commuoversi immaginando la misura alla quale può giungere l’eroismo della carità cristiana e la bellezza della prima evangelizzazione.
Il libro
Feticci e credenze religiose dei Bakongo
Pubblicato da Eurilink il 2017, presentato a Roma, il 26 gennaio 2018
Nel mondo occidentale, così proteso verso la modernità, troppo spesso soltanto materiale, i contenuti di quest'opera possono apparire completamente al di fuori del tempo e di qualsiasi mentalità. L'Africa, oggi, risulta essere diversa dall'immagine che, fino ad almeno cinquanta anni fa, il colonialismo ne aveva dato. E pur vero che è mutato l'atteggiamento nei confronti di questo grande continente: non più un mero contenitore di cui sfruttare, fino all'osso, le ingenti risorse, ma un insieme di popoli e culture, un complesso mosaico da studiare e interpretare, tra le cui tessere riluce la nascita dell'uomo. L'autore, padre Gabriele Bortolami, un missionario cappuccino che da più decenni vive in Angola in stretto contatto con i Bakongo, offre ai lettori un lavoro molto accurato ed esaustivo, frutto, da un lato, di esperienze personali dirette e, dall'altro, di una letteratura critica imponente, una pertinente selezione di fonti, resoconti e cronache, il cui rigore documentale dà all'opera un potente respiro critico. Un'analisi strutturale dell'etnia che va ad indagarne i multiformi complessi aspetti, sia nella loro dimensione storica oralmente tramandata che in quella di possibili future trasformazioni. L'autore è un ricercatore che fissa lo sguardo sulla realtà culturale religiosa dei Bakongo e, come lui stesso afferma, "Nello sguardo di chi cerca c'è sempre un po' di poesia che contiene in sé desiderio, curiosità e pietà". Presentazione di Maria Margherita Satta, prefazione di Silvia Cristofori, postfazione di Mario Atzori.
Grazie di cuore a Fra Gabrielle Bortolame e a fra Joaquim Hangalo per i materiali forniti